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Stile - Paragrafo 2 - Willem Brouwer

2. Una definizione: La voce Stile nel Dizionario di Quatremère de Quincy.

"L'etimologia di questa parola, di cui si fa uso in francese non meno che in italiano in un senso che si scosta moltissimo dal primitivo suo significato, deriva da stilus latino e da stylos greco. L'una e l'altra di queste voci, nelle dette due lingue, significa ora un corpo rotondo, come una colonna, ora un punteruolo tondo come una matita, acuto da una parte, e piatto dalla altra, di cui facevasi uso per iscrivere sopra foglie preparate con una vernice di cera. La parte acuta serviva a tracciare i caratteri su questa vernice, e la parte piatta per iscancellare lo scritto. Lo stile, come ben vedesi, e come lo dimostrano vari monumenti figurati nelle pitture d'Ercolano, teneva luogo di penna o di matita; ma essa poteva essere talvolta anche un'arma micidiale, e la storia antica riferisce vari esempi dell'impiego o dell'abuso che si dice dello stylos, sia per difendersi in caso di offesa, sia per uccidersi. (. . .)

(. . .) (La nozione di stile) si appropriò per metonimia alla operazione dello spirito, nell'arte di esprimere i propri pensieri coi segni della scrittura, l'idea della operazione meccanica della mano o dell'istrumento che delinea questi disegni. (. . .)

(. . .) La stessa parola stile significò adunque ciò che vi ha di meno materiale, vale a dire il concepimento delle idee e l'arte di svilupparle in un ordine qualunque, come altresì ciò che vi ha di meno spirituale, vale a dire lo strumento che, docile alla mano, dava col mezzo dè segni grafici colore e corpo ai pensieri. (. . .)

(. . .) Crediamo però necessario, perchè ognuno possa ben giudicare del legame che unisce le arti grafiche a quelle del discorso, di far notare che lo stile in letteratura va considerato sotto due principali rapporti. Secondo il primo s'intende particolarmente la forma che lo scrittore dà al complesso de' suoi pensieri, secondo la natura del
soggetto che tratta, degli effetti che egli vuol produrre, e dell'accordo di questo mezzo collo scopo cui deve tendere. (. . .)

(. . .) Quanto al secondo punto di vista, la parola stile indica, in un senso assai più esteso, quella forma tipica e caratteristica, che certe cause generali imprimono alle produzioni dello spirito, secondo la diversità de' climi, delle impressioni fisiche, delle abitudini, de' costumi, dell'azione de' governi e delle istituzioni politiche e morali. (. . .)"

Quatremère de Quincy prosegue quindi la voce "Stile" con la distinzione fra la parola stile e la parola maniera, attribuendo a quest'ultima una idea meglio applicabile sia all'esecuzione dell'opera, sia all'ingegno pratico dell'artista. Egli illustra questa distinzione confrontando la scuola veneziana con la scuola romana, ove la prima eccelle per la sua maniera di dipingere o colorare mentre la seconda si distingue per la nobiltà e la grandezza dello stile. 
Infine Q. de Q. descrive come l'architettura abbia adottato il termine stile per indicare "il segno" caratteristico del gusto locale di ciascun paese, e per distinguere gli stili delle diverse epoche, facendo l'esempio dello stile egizio e dello stile arabo, e descrivendo il succedersi dei diversi ordini nell'antichità. E' interessante notare che Q. de Q. riconosce uno stile anche in quelle epoche che furono caratterizzate da una confusione stilistica:
"In fine chiamasi stile del basso tempo della architettura greca o greco-romana, quello che si fa notare per la ignoranza delle ragioni che avevano assegnato a ciascuna forma il suo posto, a ciascun impiego la sua forma, a ciacuna destinazione la sua fisionomia. Lo si ravvisa quel miscuglio disordinato, prodotto dall'abitudine stessa di far servire gli avanzi di antichi edifici a edifici nuovi, donde nacque la totale confusione dei tipi e la trascuranza di qualunque ordine.
Gli architetti adoperano altresì la parola stile per denotare il gusto di tutte le parti che entrano nell'insieme dell'architettura. Essi riconoscono uno stile di forme e di proporzioni, uno stile di profili e di dettagli, uno stile di decorazione e d'ornati. "

L'architettura `spolium' della tarda antichità, alla quale Q. de Q. fa riferimento, è un caso interessante dell'impiego di elementi estraniati dal loro sistema di provenienza e usati in un modo nuovo in un tipo di architettura sostanzialmente diverso. I sistemi del passato invece assegnavano ruoli chiaramente definiti a ciascun motivo ed ogni elemento poteva apparire soltanto in posizioni prescritte.
Simili operazioni di trasposizione hanno favorito la "confusione degli stili" del secolo scorso. Nelle grandi epoche del passato certe forme erano sempre state riservate a determinati tipi di opere. Gli ordini classici si usavano con cautela quando non si trattava di chiese e di palazzi, e la cupola, per esempio, aveva una funzione tutta particolare
quale simbolo del cielo. Nel secolo diciannovesimo queste forme furono trasferite a tipi di edifici del tutto nuovi e ne risultò di conseguenza una "svalutazione".
Le forme venivano usate al di fuori dei sistemi cui appartenevano. 
Così l'identità della facciata del palazzo classico viene messa in crisi quando essa viene applicata a organismi architettonici per i quali non era adatta, come la casa di appartamenti e l'edificio per uffici, entrambi caratterizzati da una addizione di uguali unità spaziali (stanze, piani). Il palazzo, invece, era un organismo differenziato.
Lo stile era diventato una maschera da apporre alla vera struttura dell'edificio.


1. Il pluriuso della parola stile - Willem Brouwer

2. Una definizione: La voce Stile nel Dizionario di Quatremère de Quincy - Willem Brouwer

3. La ricerca di un nuovo ruolo dello stile - Willem Brouwer

4. Una declinazione formale dello stile.- Willem Brouwer

5. Una declinazione ideologica dello stile - Willem Brouwer

6. La proclamazione di uno stile: The International Style - Willem Brouwer

7. Lo Stile come espressione dello spirito di un'epoca. - Willem Brouwer

8. Lo stile inteso come caratteristica distintiva e di riconoscibilità dell'opera individuale.

Willem Brouwer - Stile - 02 - Temple of Isis in Philae Willem Brouwer - Stile - 02 - Philae, First Pylon and Columnade Aswan Willem Brouwer - Stile - 02 - Hatshepsut Temple Willem Brouwer - Stile - 02 - Parthenon

Willem Brouwer

Foto di Willem Brouwer Architetto willembrouwer2015@gmail.com Willem Brouwer Home Page: